PFU è l’acronimo che sta per Pneumatici Fuori Uso, relativo al contributo per lo smaltimento degli pneumatici, che vengono raccolti presso i punti di vendita, trasportati verso appositi centri che provvedono al loro smaltimento e riutilizzo.

Il contributo viene applicato agli pneumatici di ricambio e l’importo varia a seconda della tipologia dello pneumatico venduto e viene stabilito dal Consorzio incaricato della raccolta.

È il cliente finale a farsi carico di questo contributo e per questo lo troviamo nei nostri scontrini di acquisto.

Dai PFU, se gestiti correttamente, si possono ricavare materie utili come gomma, acciaio e fibre tessili che possono essere riciclate e riutilizzate in molti settori.

Qualche esempio?

Superfici sportive

• piste di atletica
• campi da calcio / basket / tennis
• erba artificiale
• parchi giochi

Costruzioni

• pavimenti anti-trauma per ospedali, fabbriche, piscine
• pavimenti esterni autobloccanti
• pannelli fonoassorbenti

Ingegneria civile

• conglomerati bituminosi per asfalti modificati con proprietà fonoassorbenti e viscoelastiche (migliore grip e riduzione dello spazio di frenata – più sicurezza della guida)
• dossi artificiali
• delimitatori di traffico

I consorzi si occupano di tutta la filiera di raccolta e lavorazione dei materiali restituiti dai PFU.

Arriviamo alla fatidica domanda: è giusto che il cliente finale paghi il contributo PFU?

La risposta è senz’altro sì.

Il contributo PFU è un passo verso una maggiore sensibilità da parte del cliente finale a favore del rispetto dell'ambiente e serve a contrastare lo smaltimento indiscriminato degli pneumatici consumati.

Per altri consigli, consulta i nostri altri articoli sul sito o prendi un appuntamento presso il Centro Auto Point S più vicino.