Forse avrai sentito parlare del trattamento PFU e/o della quota aggiuntiva per il costo del suo servizio che riguarda il riutilizzo e il recupero, appunto, degli Pneumatici Fuori Uso per automobile e camion.

Nelle prossime righe, partendo dalla sua definizione, viaggeremo attraverso i diversi punti di smistamento e di trasformazione dei componenti del pneumatico in materiali eco-sostenibili.

Cos’è il PFU

Il PFU è l’acronimo di pneumatico fuori uso. Gli pneumatici fuori uso (PFU) sono gli pneumatici, smontati e rimossi dal loro impiego a qualunque punto della loro vita che non sono fatti oggetto di ricostruzione o di successivo riutilizzo. 

Nella Gazzetta Ufficiale n.131 del 8 Giugno 2011 è stato pubblicato il Decreto n. 82 dell' 11 aprile 2011 che norma la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU), ai sensi dell’articolo 228 del decreto legislativo 3 aprile 2006 n152. 

Il Decreto ha come obiettivo la gestione degli pneumatici fuori uso dal momento del recupero alla fase del riutilizzo con l'obiettivo di limitare la formazione di rifiuti e il conseguente rispetto dell’ambiente.

Immaginiamo la storia di uno pneumatico che finisce la sua prima vita una volta consumato e non più idoneo a garantire la sicurezza di guida.

La sua esistenza potrà continuare attraverso il recupero sotto forma di energia ricavata dagli impianti, principalmente cementifici, oppure il riciclo che prevede la sua trasformazione in materiali alternativi.

La trasformazione del PFU coinvolge soggetti diversi incaricati di macinare in modo grossolano (ciabattaura) e medio (cippatura), e di ridurre in frammenti i componenti dello pneumatico, quali gomma, acciaio e fibra tessile, fino allo stoccaggio del granulo secondo la sua dimensione.

PUNTI DI PRODUZIONE

Sono i rivenditori, le officine, le stazioni di servizio che una volta smontati gli pneumatici li depositano in proprie aree di stoccaggio.

IL RITIRO

Il prelievo degli PFU dalle aree di stoccaggio è effettuato da autotrasportatori convenzionati e selezionati in base a rigidi criteri. Un sistema informatico monitora il processo.

LO STOCCAGGIO DEGLI PNEUMATICI

I PFU vengono raccolti in centri di stoccaggio temporaneo, aree attrezzate e autorizzate dove si effettuano tutte le operazioni necessarie prima di inviare gli PFU agli impianti di trasformazione.

IL RECUPERO DEGLI PNEUMATICI

Gli PFU sono sottoposti a una prima selezione, quindi lavorati per separare i materiali per il riutilizzo nei vari campi di applicazione. 

Le qualità tecniche e fisiche delle gomme nuove, come elasticità e resistenza sono presenti anche nei prodotti derivati dal processo di granulazione del PFU.

Usi della gomma riciclata da pneumatici fuori uso 

Vediamo qualche esempio di applicazioni ottenibili dai materiali derivanti dal riutilizzo del PFU con cui realizzare innovativi prodotti ecosostenibili.

Aree di gioco

Le superfici in questo caso devono garantire caratteristiche che permettono di ammortizzare eventuali cadute dei bimbi che giocano sotto scivoli e altalene.

La gomma recuperata è un elemento di sicurezza.

Campi sportivi

I campi da calcio in erba artificiale e le piste di atletica prevedono un largo utilizzo di granulato di gomma per via anche del basso costo di manutenzione e corretto ed efficace drenaggio. 

Strade

Granuli di gomma e bitume miscelati insieme aumentano la durata del manto stradale migliorando la capacità drenante e la rumorosità al passaggio dei veicoli.

Il viaggio del PFU è completato attraverso il suo corretto smaltimento nel rispetto dell’ambiente. Il contributo versato dagli automobilisti è giustificato dal miglioramento delle condizioni ambientali. 

Secondo i dati riportati da ACI: nel 2016 sono state recuperate 23.129 tonnellate di PFU ed è stata evitata l’emissione di circa 46.550 tonnellate di CO2. Tutto ciò ha contribuito a ridurre l'inquinamento ambientale ed al maggior riciclo dei materiali.

Se stai cercando pneumatici o per automobile e camion controlla i prodotti a norma di Point S.